Adolescenti e pandemia: 806 studenti valdostani avanzano proposte e richieste a Istituzioni e scuola
Sono ben 806 gli allievi tra i 14 e i 19 anni delle scuole valdostane ad aver partecipato all’indagine svolta in tutta l’Italia, tra i mesi di aprile e maggio, da Cittadinanzattiva “Ora parliamo noi. 5713 voci di giovani che guardano al futuro”.
Sono sfiduciati e provati dalla pandemia, ma ricchi di proposte e richieste, anche pressanti, alle Istituzioni politiche e scolastiche per riprendersi il futuro. Quel futuro che oggi vedono così minaccioso tanto che, come dice Francesca, allieva valdostana di 17 anni parafrasando Ennio Flaiano, “faccio progetti per il mio passato”.
“Le testimonianze dei ragazzi esprimono sofferenze e disagi profondi anche perché per 16 mesi si sono sentiti non considerati, silenziati, invisibili. Ora chiedono di essere ascoltati dalle Istituzioni in merito a tutte le decisioni che verranno messe in opera e di poter contribuire a migliorare il proprio presente e futuro, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva che ha lanciato l’iniziativa anche in Valle d’Aosta attraverso il suo nuovo coordinamento di cui fanno parte le docenti Beatrice Feder e Daria Pulz, responsabile rete scuola Cittadinanzattiva Valle d’Aosta..
Ieri, giovedì 24 giugno, i dati raccolti sono stati ufficialmente presentati in un incontro nazionale online (cui ha preso parte la segretaria regionale di CA VdA Mariagrazia Vacchina) che ha dato particolare rilievo alla nostra regione, dove, con la Campania, è stato raccolto il maggior numero di risposte al questionario. All’iniziativa hanno preso parte, in qualità di studenti rappresentanti la Valle d’Aosta, Clara Pasquino e Harry Thuegaz del Liceo classico artistico e musicale.
Gli item hanno riguardato il rapporto tra i giovani e le norme anti-covid, i loro disagi psicofisici, l’uso di farmaci e di altri prodotti per la salute, le ore vissute connessi, i cambiamenti nei comportamenti individuali e nella gestione del tempo libero, il clima in famiglia e a scuola.
In sintesi, i ragazzi non sono affatto convinti dell’utilità dei corsi estivi del Piano estate e chiedono fondi per l’ammodernamento degli istituti scolastici, sia dal punto strutturale che didattico. Ai professori e ai dirigenti chiedono che la didattica sia ripensata perché hanno subito lo stress delle eccessive verifiche nelle settimane in cui erano in presenza. Per il nuovo anno chiedono modalità e spazio per dare ascolto e considerazione ai loro bisogni e per riuscire a rielaborare il vissuto di questi 16 mesi e ristabilire una relazione significativa con i docenti e i compagni. Sulla didattica a distanza, che tanti hanno mal sopportato ma della quale molti altri hanno intravisto gli aspetti positivi, chiedono corsi di formazione per i docenti, dispositivi adeguati per tutti. Chiedono bonus per tante esigenze, a partire dallo psicologo perché “nella mia classe la maggior parte dei ragazzi sono seguiti da uno psicoterapeuta e fino all’anno scorso quasi nessuno”.
Sul contenimento dell’emergenza sanitaria, guardano al prossimo anno scolastico e chiedono misure per migliorare la situazione igienica nelle scuole, dispositivi più efficaci (non solo gel, ma anche ad esempio appositi dispositivi per il riciclo dell’aria). Chiedono di estendere la campagna vaccinale ai più giovani senza incertezze e con messaggi chiari, assicurare tamponi agli studenti a intervalli regolari, dotarli di mascherine adeguate e confortevoli.
“I risultati di questa ricca indagine, per cui ringraziamo di cuore tutti i dirigenti e gli insegnanti che si sono prodigati nel coinvolgere gli allievi e ora disponibili sul sito www.cittadinanzattiva.it – dichiara Daria Pulz – saranno oggetto di attenta riflessione e di proposte migliorative in vista del prossimo anno scolastico, perché venga gestito fin dall’inizio con maggior oculatezza e si evitino i troppi casi di contagio che hanno obbligato i nostri allievi a vivere l’esperienza della malattia e anche della morte di familiari. Dopo aver raccolto le loro profonde attese attraverso questa indagine, ci impegneremo per promuoverle presso le Istituzioni perché trovino risposta e, nello stesso tempo, metteremo a punto iniziative specifiche per far fronte ai problemi non rinviabili evidenziati dai ragazzi con la loro grande trasparenza”.
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